zumurruddu di anobii - 2017/04/26 08:47:41 IPERURANIA Di che si tratta dunque, come si può definire quest’opera narrativa? Un divertissement filosofico? Eppure è un libro che contiene riflessioni dense e feconde. Un esperimento per un nuovo filone fantascientifico o fantasy, che potremmo forse definire “fantafilosofia”? “fantametafisica”? Forse è meglio non cercare di etichettarlo e goderselo per quello che è. Godersi il viaggio che il letterato Mek, abitante di un ideale mondo iperuranio, compie alla ricerca di ispirazione per redigere la sua definitiva “opera perfetta”: “pura forma e pura idea, quella che sia somma espressione di stile e che al contempo includa in sé tutto lo scibile e tutte le arti”. In questo lungo, stupefacente viaggio (onirico, direi quasi, ma senza essere assolutamente stucchevole in tal senso), egli verrà in contatto con i più alti esponenti delle maggiori discipline scientifiche e artistiche, cioè con le somme espressioni della ragione e dello spirito, e conoscerà inoltre i segreti ultimi dello spazio e del tempo. Ma è possibile conoscere la verità ultima, la realtà assoluta? È possibile raggiungere la perfezione, non già per noi umani, esseri privi di coscienza superiore, abitanti del mondo di materia, ma in un mondo ideale dove tutto aspira all’elevazione dello spirito? Molto bella la penultima tappa del viaggio, dove Mek riceverà l’ultima “lezione” incontrando colui che, seguendo la propria vanità, pretende di affrancarsi dallo spirito. Un’opera davvero originale, coinvolgente, che fa pensare. Una scrittura ricercata, da centellinare come un vino da meditazione. E un autore (già conosciuto in precedenza con il romanzo “Nella pietra”) sicuramente meritevole di attenzione. Sono molto contenta che anobii, con tutti i difetti che può avere un social network appartenente a un grosso gruppo editoriale, mi abbia permesso di leggere questo autore misconosciuto costretto ad autopubblicarsi. Nel miserevole mondo di materia, qualche volta, succedono anche cose belle. __________________________________ Peppe LA FANTASIA AL POTERE È la terza sera che mi accingo a scrivere qualcosa su questo libro, e stasera qualcosa devo pur scrivere. Il fatto è che per scrivere una recensione su un testo di questa portata bisognerebbe essere molto più colti di me, e anche molto coraggiosi. Insomma, non sono un fine letterato, ma io pure qualche bel libro l'ho letto, eppure qui non so davvero da dove cominciare. Cos'è, l'opera delle opere, la metafisica della perfezione, un viaggio iniziatico nel Verbo, l'illusione della somma ragione? Questo libro è inclassificabile, incomparabile, frutto di un'immaginazione così fervida da essere anche non-recensibile (almeno per me!). Poi potrebbe anche trattarsi dell'opera di un pazzo, ok, ma non è forse nella follia che l'arte raggiunge le sue vette più elevate? Altrimenti, basta entrare in libreria e pescare dalla pila più alta! ____________________________________________ Ada di anobii Visionario! Visioni è un romanzo bellissimo, unico e particolare (visionario appunto), ricco di riferimenti filosofici e scientifici, ma trattati con vulcanica creatività e raggiunge dei picchi estetici davvero sorprendenti. Non so scrivere recensioni, quindi mi limito a riassumerlo qui sotto Il romanzo si apre con una lunga lettera scritta da Mek, un celebre letterato vivente in un mondo ideale chiamato Pensiero, al suo allievo Cariviel: lo informa della sua partenza imminente per un lungo viaggio e si dice dispiaciuto di non poter completare la sua formazione. Inoltre, come più volte gli aveva promesso, gli narra finalmente la storia degli esseri umani, individui simili a loro che sono vissuti in un mondo contingente, generato da un errore di Pensiero: quelli, intendendo affrancarsi da Pensiero e trascurando i veri valori dell’arte e della speculazione teorica, hanno prodotto le peggiori nequizie, interessandosi soltanto di denaro e potere, producendo guerre e inquinamento, fino a giungere alla soglia dell’autodistruzione. Il viaggio di Mek è un viaggio di conoscenza delle più alte espressioni di Pensiero. Mek intende infatti scrivere L’Opera Perfetta, cioè quella che racchiude in sé la somma arte e la somma conoscenza. Parlandone il giorno precedente a Zais, un cinico che persegue l’afasia completa come mezzo per ricongiungimento a Pensiero, Mek di fronte al suo scetticismo si convince che sia giunto il momento di andare, dimostrandogli così che è davvero possibile riassumere in un’opera unica la perfezione delle molteplici manifestazioni di Pensiero. La prima tappa del viaggio è presso Jarier, nella città di Beclaar, un luogo dove gli abitanti si occupano solo di cose notevoli, demandando a un macchinario, che controllano con la forza del loro pensiero, le attività di supporto. Qui Mek visita il santuario dei sette saggi, figure ideali che gli indicano quali debbano essere le successive tappe del suo viaggio di ricerca. Mek si reca da Garamondt, un geniale matematico che è riuscito a penetrare i segreti più intimi della materia, riuscendo a manipolare i suoi minimi componenti, i “constituentes”: in tal modo questi è in grado di produrre segmenti di numeri irrazionali, ma il suo sogno è quello di produrre addirittura il segmento del numero immaginario. Se un giorno riuscirà, dichiara che si toglierà la vita avendo raggiunto in quel modo il massimo dello scibile e dunque non essendoci più motivo di esistere. Avendo discusso con Garamondt circa la possibilità di produrre un oggetto immaginario, in seguito Mek cerca di comprendere la differenza tra il “c’è” e il “non c’è”. Mek osserva il “non c’è” che si mostra come un buco nero nel cielo, e lui cerca di raggiungerlo iniziando così a perdere coscienza e scomparire. Fugge spaventato dal “non c’è” e viene istruito da Fiviani, che ha assistito alla scena, circa le questioni dell’ontologia e della logica. Altra tappa è dal pittore Montragon, tipo umbratile e scontroso, che produce opere con una tecnica innovativa, tramite vapori e polveri colorate. Ma lui stesso dichiara a Mek che quel tipo di arte, da tutti osannata, è nulla rispetto a quanto egli può eseguire, cioè produrre e comunicare un dipinto solo tramite il pensiero: ne dà una prova a Mek, che rimane estasiato. Sul ghiaccio del Lago Ameno, Mek vede pattinare Ekaterina, un’algida, bellissima fanciulla di cui si innamora, che esegue una danza ricca di metafore circa Pensiero, l’umiltà e il valore dell’arte, sulle musiche di Szonados. Mek cerca di parlarle, ma lei sparisce nel bosco dove vive. Mek si reca dunque da Szonados che vive in una bolla eterea e suona il violino; egli mostra i profondi legami tra matematica e musica e insegna a Mek ad ascoltare il silenzio e comprendere il senso del tempo, cose determinanti per produrre musica. Egli ricerca l’Accordo Celeste, da produrre su una scala musicale ideale basata sul valore del numero immaginario. Mentre Mek dorme, Szonados riesce a produrre l’Accordo Celeste e muore per l’emozione. Per conoscere l’origine del concetto di tempo, Mek si reca allora da Urod; questi lo conduce alla montagna del tempo, dove torme di piccoli individui deformi lavorano portando sacchi di sabbia in cima alla montagna e li versano in una sorta di enorme clessidra, generando così il tempo. Urod narra a Mek di suo fratello Kmos, il quale invece produce lo spazio tramite i soffiatori, un esercito di automi che gonfiano la sfera del cosmo dall’interno della sua dimensione inaccessibile. Kmos una volta condusse Urod nella dimensione inaccessibile tramite profonde gallerie sotterranee e un salto di spazio. Avendo terminato il suo viaggio di conoscenza, Mek si ferma a dormire alla Locanda Nera, dove incontra il misterioso Le Har: in un drammatico colloquio, questi insinua in lui un terribile sospetto... Ma come finisce non lo dico! ____________________________________________ Parimpari Qualcuno mi spieghi. Mi chiedo come mai questo individuo non sia riuscito a trovare uno straccio di editore che lo pubblichi, com'è triste il panorama letterario attuale! (se è vero, come egli afferma, che per i suoi libri ha ottenuto rifiuti nell’ordine delle centinaia). Questo libro è stupefacente, lo accosterei a Borges, non so, ma non è questo il punto, non è classificabile. Ma chi li legge, mi chiedo, i libri che arrivano alle case editrici? ____________________________________________ Sabrina Un bellissimo viaggio iniziatico per chi vuole indagare i misteri ultimi della materia e della mente ____________________________________________